Per raccontare Cairano non si può non trattare il fenomeno dell’emigrazione che ha inciso fortemente sulla storia di un paese che è passato, secondo dati Istat, da una popolazione di 1.621 persone nel 1881 a una popolazione pari a 411 unità nel 2001. Quella di Cairano è la storia di molti paesi dell’Irpinia e del Meridione accumunati dalle difficili condizioni di vita, da una diffusa povertà e dalla voglia di riscatto d’intere fasce della popolazione. I primi flussi migratori iniziarono alla fine del XIX secolo, ed ebbero come destinazioni il Nord e il Sud America, in particolare Stati Uniti, Brasile Uruguay e Argentina. Non è difficile collegandosi al sito di Ellis Island (un’isolotto di fronte Manhattan che dal 1892 al 1954 fu una delle maggiori frontiere d’ingresso per gli immigrati che sbarcavano negli Stati Uniti) ed effettuando una ricerca nei registri di ingresso, incontrare numerosi cairanesi. Questi migranti però consideravano il loro viaggio un’emigrazione temporanea nella quale lavorare e guadagnare per costruire, poi, un futuro migliore in Italia. Anche se durante i primi decenni del ‘900 partirono in molti – anche a causa delle difficoltà della vita, accentuate dalla Prima Guerra Mondiale e dal terremoto del ’30 – non si verificò lo spopolamento del paese che nel ’36, sempre secondo i dati Istat, contava 1.469 abitanti. È dal secondo dopoguerra che Cairano vede diminuire in maniera esponenziale la propria popolazione. Il decollo industriale dell’Italia centro-settentrionale e la conseguente crisi della società agraria su cui Cairano era basata possono essere considerati, accettando la semplificazione, le cause che hanno portato molte famiglie a cercare un futuro altrove. Le mete furono molteplici, nel Nord e nel Sud America (Stati Uniti, Canada, Venezuela, Uruguay), in Europa (Svizzera, Germania, Belgio) e nel settentrione italiano. La scelta di lasciare il proprio paese è coraggiosa e dolorosa. Le difficoltà da affrontare e i sacrifici da fare sono enormi, eppure gli emigranti italiani, compresi quelli cairanesi, hanno contribuito alla ripresa economica e alla crescita del benessere dell’Italia e delle nostre famiglie. Ancora oggi il carattere “spartano” di Cairano e la situazione socio-economica del nostro territorio dà l’impressione che l’emigrazione sia l’unica strada per costruirsi un futuro, eppure negli ultimi anni alcune famiglie marocchine, rumene e ucraine hanno scelto di vivere nel nostro paesino. Forse questo può essere considerato un nuovo inizio per uno sviluppo culturale, sociale ed economico del nostro paese grazie anche al supporto dei nuovi residenti.